Racconti di una fanciullezza da ritrovare..
Ricordo che quand’ero bambina assieme ai cuginetti, agli altri ragazzini che abitavano la contrada, nelle notti al chiaro di luna si prendeva la slitta e si andava a fare un’uscita notturna.
A quei tempi si cenava molto presto, verso le sette e così dalle otto alle dieci eravamo liberi di fare qualche scappatella divertente.
Le strade allora non erano molto praticate poiché le autovetture circolavano prevalentemente di giorno, la notte molto meno.
La parte più faticosa era sicuramente risalire le strade utilizzate come piste per il nostro divertimento.
Tutti assieme ben bardati ed attrezzati, si saliva su questi percorsi per circa 1 o 2 km a seconda dell’età dei partecipanti.
C’erano le slitte doppie cioè a due posti, quelle per i più arditi ovvero le Lölze di cui abbiamo già parlato nel nostro blog di proprietà dei nonni, e la comparsa dei primi bob di plastica con il freno.
Inutile dire che lo scorribandare di questi ragazzi soli per le vie del paese suscitava simpatia tra gli adulti.. Due salite e due discese e si tornava a casa, bagnati per le cadute e per aver camminato tra la neve fresca appena caduta.
Di giorno invece ci si cimentava sulla statale.
La strada che percorre tutto il paese dove abito, vedeva rari turisti che passavano per recarsi a Livigno.
Ma l’attrazione era data dalla corriera che percorreva la linea Bormio-Livigno in quanto con astuzia ed abilità i ragazzi più grandi alle fermate del paese, riuscivano ad agganciare le slitte al traino del mezzo e venire così trasportarti per percorsi più lunghi, slegandole alle fermate successive, lanciandosi poi in slittate da capogiro!!
Capitava spesso di trovare questi ragazzi a bordo della strada che con abili gesti aiutavano i turisti sprovveduti nel montaggio delle catene sulle proprie auto.
Certo la neve cadeva con molta più frequenza rispetto questi ultimi inverni e tutti erano pronti e abituati ad affrontarla.
Così si realizzava qualche guadagno per contribuire all’acquisto degli sci o della giacca nuova che serviva!
Pertanto questa foto scaturisce diversi ricordi:
quando il turismo ancora non era così sentito come oggi e fonte di lavoro;
quando si faceva la spesa due volte la settimana e le donne che avevano la patente si contavano su una mano;
quando il traffico era relativo e quindi si poteva invadere la statale giocando;
quando i pericoli erano davvero pochi.
Nella semplicità degli attrezzi, degli abiti, del modo di vivere solidale, di quando ci si divertiva davvero con poco…
Archivio foto signor Sosio Silvio, anni ’80 circa, tratto dal calendario della Valdidentro 2013.
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