La nostra storia
Raccontano gli anziani oggi ottantenni, che il primo mezzo di trasporto meccanico che arrivò al paesello negli anni ‘40 cioè sulla fine della guerra, era un autocarro di fabbricazione americana residuato di guerra chiamato Doge, che veniva utilizzato per il trasporto dei materiali da costruzione e per il legname.
Poteva circolare solamente sulla strada principale perché su quelle delle valli limitrofe essendo molto strette, solo mezzi di larghezza di 1 m e mezzo riuscivano a circolare.
Data la potenza meccanica del mezzo, durante l’ inverno si utilizzava per tenere pulita la strada che portava da Semogo a Bormio tramite uno spartineve che spostava la neve ai fianchi della strada facilitando così il percorso a quelli che passavano con la slitta, mezzo di trasporto più comune.
La prima automobile si vede a Semogo negli anni ‘50 seguita poi dai trattori e dai fuoristrada, mentre la prima moto famosa nei dintorni era quella in dotazione al famoso Dott. Dormia, medico condotto, che veniva da Bormio ogni tanto solo per i casi più gravi.
Il sogno dei ragazzi era rappresentato dalla bicicletta, e si ingegnavano costruendola di legno con gli scarti trovati negli scantinati.
Le mucche ed i cavalli erano quelli più utilizzati per trainare i carri e le slitte durante l’inverno, date le strade ghiacciate e per evitare incidenti, si inchiodavano sulle zampe “li clapa”,ovvero dei ferri con dei ramponi che aderissero al manto stradale. Questa operazione veniva svolta all’inizio della stagione invernale su circa 60 bestie.
Molte case costruite negli anni 30 videro l’utilizzo della teleferica installata sul fiume Viola il cui fine corsa arrivava sulla strada principale.
Con essa fu costruita la chiesa e quei fabbricati vicini. Funzionava tramite dei binari dove scorrevano dei vagoni in lamiera, uno carico di materiali che saliva e quell’altro a contrappeso, carico d’acqua.
Solo alla fine degli anni ‘60 la strada statale che porta a Livigno venne completamente asfaltata, mentre ricordano gli anziani, che negli anni ‘70 l’attraversamento del centro del paese era invece caratterizzato da un meraviglioso porfido.
Il mio papà fu uno dei primi camionisti del paese, e aneddoti legati alla difficoltà dei viaggi, li racconteremo in un altro articolo del blog…
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