Uno dei tanti atleti che l’Alta Valtellina ha avuto come protagonista.
Ha vinto nove titoli italiani nella staffetta, tre titoli individuali, ed è stato medaglia di bronzo ai mondiali nel 1939 con suo fratello Severino.
Avuto successo a Cortina nel 1941 e ha partecipato a mondiali, olimpiadi con piazzamenti di rilievo durante i suoi vent’anni di carriera.
Il protagonista del blog di oggi è Aristide Compagnoni, atleta versatile di rilievo con alle spalle anche gare di sci alpinistiche e 12 edizioni della staffetta dello Stelvio.
A Cortina, Mondiali annullati per l’assenza di alcune nazioni a seguito della guerra, fu quarto sulla 18 km, terzo nella staffetta.
Nato nell’anno 1910 dopo il ritiro dalla professione sportiva e atletica si dedica con passione all’insegnamento dello sci di fondo nella sua Santa Caterina Valfurva.
Sicuramente orgoglioso oltre che della sua terra nativa pure della sua carriera sportiva: è stato anche tra i membri fondatori dell’associazione “Azzurri d’Italia”.
Aristide, Severino ed Ottavio: una famiglia di fondisti che si muove in contemporanea quasi con i discesisti Sertorelli di Bormio; vanno ricordati un po’ tutti assieme perché proprio in quegli anni danno lustro allo sport non solo valtellinese ma italiano. Vent’anni di storia dello sport invernale, Aristide ha stravolto la tecnica dello sci di fondo con il suo “passo danzato” insegnando ai suoi allievi uno stile molto personale: una tecnica che costringe quasi a saltellare e quindi a danzare.
Tema di infinite discussioni fra tecnici, squadre e i punti di vista talmente differenti rispetto a quelli del tempo che tutti lo contestavano ma che poi invece il tempo gli ha dato ragione.
Tanti ricordano le sue azioni proprio perché nelle competizioni degli anni ’40 nel primo dopoguerra quando a fare la parte del leone nelle competizioni erano gli atleti norvegesi, finnici o comunque dei paesi del Nord, il 18º posto di Aristide vede brillantezza, forza e tecnica non indifferenti. Immaginiamocelo a 42 anni, data dell’ultimo titolo nazionale da lui vinto dove la sua carriera che va dal 1938 nel 1952 vede lui tra i protagonisti dello Sci del fondo italiano, la storia dei fratelli Compagnoni interseca, incrocia sia come persone che sul piano sportivo.
Mancato nel 1995 all’età di 84 anni è sicuramente una persona a cui la Valfurva dedica stima e rispetto grazie il contributo che ha dato, dedicandosi con passione all’insegnamento dello sci di fondo proprio nel suo paese, stimolando i giovani alla competizione ma prima di tutto al rapporto umano.
Dei fratelli ne parleremo in un altro articolo..
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