Tradizionalmente il 6 gennaio è la festa dell’Epifania che come dice il detto “tutte le feste porta via”.
In alta Valtellina invece si festeggia il “Gabinet”.
La tradizione racconta che nei tempi indietro i figliocci si recavano al mattino presto del 6 gennaio a casa dei propri padrini dicendo la frase “Gabinet !”
E per tradizione gli zii regalavano ai nipotini ciò che avevano: solitamente frutta secca, poche caramelle e qualche mandarino.
Lo scopo del “Gabinet” è quello di pronunciare per primo la parola a chiunque si incontri al mattino del 6 gennaio, vincendo quindi un premio.
La tradizione narra che si possa iniziare a fare gli auguri già dalle 15:00 del 5 gennaio al rintocco delle campane della chiesa del paese.
Si deve l’origine della parola a delle tradizioni legate alla Baviera tedesca che traducendo la frase “Gaben Nacht” sembrerebbe ricondurre ai ragazzi poveri che andavano a cantare delle nenie natalizie davanti alle case degli abitanti più ricchi per avere qualcosa in cambio.
Io avevo il padrino da Valfurva e la madrina di Sondrio; pertanto la zia non sapeva niente di questa tradizione anche se elargiva regali ogni qualvolta mi vedeva indipendentemente dalla data del calendario.
Non sempre avevo la possibilità di incontrare lo zio ma a circa 10 anni mi regalò un bellissimo coniglietto vestito di arancione che per molto molto tempo ha soggiornato sul mio letto prima, e nella stanza dei giochi dei miei figli poi.
Coniglietto che ogni volta che mi capita di vedere non può che portare alla memoria il sorriso del padrino.
La tradizione del “Gabinet” si conclude a metà gennaio: coloro che devono pagare pegno in quanto non hanno pronunciato la parola “Gabinet” per tempo possono pagarlo agli amici e ai nipoti a seconda del caso entro la data del 17.
Particolare dato dalle influenze linguistiche dei vari paesi, la parola cambia e ha svariate assonanze: Gabinet, Gabinat, Ghibinet a seconda della zona.
A Livigno addirittura i bambini sono dotati di veri e propri carretti, le slitte vengono modificate ed accessoriate con appositi scatoloni fissati poiché la tradizione è molto più sentita rispetto alle altre zone.
Difatti essi non solo vanno dai padrini bensì passano di casa in casa a gridare “BondìGhibinet”.
La cosa ha durata fino a sera inoltrata, fino al compimento della terza media, e le madri durante il pomeriggio danno appuntamento in appositi luoghi ai figli dove andare a ritirare tutti i dolci in quel giorno raccolti.
Pertanto tutti coloro che saranno a passeggio per Livigno si imbatteranno in questi simpatici bambini mentre a Bormio alle 10:30 presso il centro storico ci sarà un ritrovo per tutti i piccini dove si griderà “Gabinet” tutti assieme.
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