Dopo la nascita dell’aerosciovia di Bormio, nasce sui campi di Feleit un piccolo ski-lift per abbreviare la salita al Ciuk.
Siamo nel 1953 e i giornali di allora raccontano le polemiche che nascono a seguito della decisione di costruire una seggiovia, i cui capitali necessari per la realizzazione, scarseggiano. C’è chi appoggia l’iniziativa e altri invece che si tirano indietro.
Nasce così una nuova società data dall’unione degli impianti sportivi, dalla società delle acque termali, per ricevere così un giusto contributo economico del Comune e delle ente di cura facendo istituire la Società Anonima Bormiese Incremento Turistico.
Il sogno è quello di costruire una seggiovia nuova con la portata di circa 300 persone che percorra Bormio Vallechiara che possa venire utilizzata per creare un futuro economico e dare lustro ed importanza alla zona di Bormio.
Arriva da Varese colui che subentrerà nella società dell’aerosciovia e che darà un contributo per lo sviluppo della zona di Bormio: stiamo parlando di Arturo Marelli.
Fondatore della Fu.Se.B.(funivie e seggiovie di Bormio) il direttore degli impianti è il Dottor Zazzi che passa poi di lì a pochi anni a dirigere anche la società che nel frattempo si sta costruendo allo Stelvio.
Si parte a sostituire la vecchia seggiovia che aveva dato non pochi grattacapi soprattutto per quanto riguarda la sicurezza, nasce poi la cabinovia a quattro posti che i Bormini hanno potuto inaugurare nel 1955. Nel 1961 si contano la funivia Bormio-Ciuk con una portata oraria di 400 persone, la seggiovia La Rocca con 260 persone all’orario lo ski-lift di Valbella, Laghetti, Zio Gen. Una volta che la skiarea prende forma, lo stimolo dei nuovi impianti fa crescere anche la voglia dell’agonismo. Ed è così che nasce la vera scuola sci di Bormio aiutati anche dalla società Impianti che convoca così uno dei più grandi allenatori che a quei tempi erano disposizione della FISI costruendo nel 1960 la prima scuola nazionale di sci affidando la direzione all’ex campione Gino Seghi.
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