Il risveglio in Baita

Sono le sei di una giornata estiva; la luce filtra fioca dalle finestre le cui ante in legno antico proiettano sul pavimento nelle ombre particolari.
Dall’intensità di questi disegni si capisce che fuori c’è il sole che splende,
tenera e leggera la luce notturna per non turbare il sonno viene accesa e accompagna i passi sul traballante pavimento che scricchiola passo dopo passo. Le arrugginite inferiate che nel tempo da molte mani sono state accarezzate vengono aperte e rivelano una splendida giornata.
Il fiume che mi ha cullato nelle prime ore della notte scorre sinuoso con la sua acqua spumeggiante che ieri era neve sulle montagne circostanti, gli alberi verdissimi grazie alle nuove gemme che la stagione primaverile regala, muovono leggermente le fronde da un piacevole alito di vento.
E poi niente..niente .. se non una lunghissima coperta verde punteggiata qua e là da macchie argentate che nell’arco della giornata alimenteranno l’erba,i fiori..rugiada che pian piano si trasformerà in nutrimento.
Lontano molto lontano l’eco delle auto che passano nelle gallerie del Foscagno.
Ma è l’alba, è ancora presto per sentire il rombo più acuto di un paese che lavora e chi si muove.

In questi giorni ho pensato spesso di fare un corso dove mi venisse insegnato il linguaggio degli uccellini; è una grande utopia .. davvero mi piacerebbe interpretare i loro canti, il loro cinguettio che in questa settimana ha scandito le mie giornate.
Gli animali non sanno che ore sono e già le farfalle stanno gironzolando a destra e sinistra attorno a casa, le cicale friniscono, il capriolo di ieri sera sarà all’interno della boscaglia al riparo di questa giornata afosa già dalle prime ore.
E poi il rito del caffè fatto con degli strumenti diversi rispetto a quello di casa, il burro e la marmellata hanno un gusto diverso rispetto agli altri giorni e si inizia così in un atmosfera incantata di silenzio e di nulla.. ma siamo proprio sicuri che sia nulla?

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