MATRIMONIO IN ALTA VALTELLINA NEGLI ANNI ’50

Le usanze del matrimonio in alta Valle negli anni ‘50

Ogni paese aveva le sue usanze le sue tradizioni; in questo articolo vi spiegherò quali sono le cose più curiose che si mettevano in pratica nella celebrazione del matrimonio in alta Valtellina.

Il giorno antecedente le nozze lo sposo riceveva la benedizione con l’acquasanta dei propri genitori.
Il mattino della cerimonia si componeva a casa dello sposo un corteo con i parenti che lo accompagnavano dall’amata, in prima linea affiancato dai padrini di battesimo.

Seguendo un ordine ben preciso si dirigevano verso la casa della sposa che nel frattempo era stata nascosta nell’angolo più buio della casa mentre i parenti della stessa si occupavano di chiudere porte finestre per segregare quanto più lungo possibile la propria figliola.
Quando lo sposo raggiungeva la casa dell’amata bussava più volte sperando che parenti avessero pietà e liberassero la ragazza per procedere col rito.
I parenti che aprivano la porta chiedevano al giovinotto cosa volesse ed egli naturalmente rispondeva “la sposa” Allorché i parenti della stessa presentavano alle finestre le donne più goffe più brutte del paese in sostituzione della propria fanciulla che venivano naturalmente rifiutate. Uno scroscio di battiti di mani accompagnava l’uscita della sposa scoperta e scovata da un parente dello sposo.
Nel tempo le tradizioni si sono modificate arrivando in alcuni paesi anche ad un vero e proprio pegno in denaro che i parenti e amici dello Sposo devono versare nelle casse dello Sposa a titolo di risarcimento per aver scelto una ragazza del paese privandolo i baldi giovani abitanti di una bellezza locale.
Lo tratteremo in un altro articolo!
Tratto da “ Il ciclo della Vita” di Marcello Canclini

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