il ghiacciaio della Valdidentro porta il nome di GIUSEPPE PIAZZI, ma chi era costui?
Nato a Ponte Valtellina nel 1746 in una famiglia numerosa nono di 10 figli, entra nel convento di Sant’Antonio a Milano e viene ordinato sacerdote nel 1769 . Studia in diversi collegi : Milano, Torino, Roma, e sotto diversi illustri sapienti si avvicina alla matematica e all’astronomia.
Affascinato anche dalla filosofia, insegna in diverse università: Genova, Malta, Roma, fino ad diventare nel 1787 professore di astronomia.
Gira il mondo per due anni tra Parigi a Londra per migliorare la sua tecnica nelle osservazioni astronomiche del cielo, ed ottiene addirittura dal Re Ferdinando III di Sicilia, l’autorizzazione per costruire una specula puntata verso l’alto nel Palazzo Reale, per poter così visionare meglio il cielo; segue persino i lavori come direttore dell’osservatorio astronomico di Palermo e mantiene questa carica fin quando viene chiamato a Napoli per costruire l’osservatorio di Capodimonte .
La sua passione lo porta alla scoperta di una stella particolare che non è rilevata da nessun libro dei suoi studi . Certo che si tratta di un pianeta, per non creare scompiglio nel mondo astronomico, pensa prudentemente di annunciare di aver individuato una stella cometa, e solo con l’aiuto dei suoi fedeli collaboratori più tardi si appura che ha ragione. Riconoscente al Re Ferdinando che lo ha supportato nei suoi studi, nomina originariamente questo pianeta col nome di CERES FERDINANDEA , protettore del grano e della Sicilia, nome però troppo difficile per le altre nazioni europee e di conseguenza rimane CERES, che è uno dei più grandi asteroidi esistenti all’interno della fascia principale del corpo celeste.
Diversi furono i riconoscimenti a lui attestati :una statua presente a Ponte in Valtellina in sua memoria così come il teatro comunale; un asteroide nel 1923 porta il suo nome. Riconoscimenti da parte dei colleghi marchiando dei telescopi oppure diversi osservatori astronomici, curioso caso anche di un cratere. A Giuseppe Piazzi sono inoltre intitolati il liceo e il convitto nazionale a Sondrio che tanti valtellinesi hanno frequentato, e la vetta del nostro ghiacciaio riconosciuta a quota 3440 m slm.
tratto da wikipedia : c’è anche questa versione: Sembra che il suo nome derivi da quello di una famiglia della Valtellina che deteneva i diritti di pascolo sui prati alle pendici del monte. Nonostante questo, in una pergamena del 1547, conservata nell’archivio comunale di Grosio, la vetta viene indicata con il nome Corno di Pozi.
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