Uno splendido cielo azzurro e nessuna nuvola minacciosa all’orizzonte, mi permette di salire in baita e procedere con l’apertura.
La stessa si trova situata a 1970 m d’altezza e si trova nella valle del Foscagno, in prossimità delle gallerie dell’omonima statale.
Temperatura esterna 12° tendente al rialzo.
La prima cosa che si fa dividendosi i ruoli tra me e mio marito è quella dell’apertura delle massicce imposte (per evitare eventuali effrazioni invernali) e delle finestre che si lasciano arieggiare dopo la chiusura dell’inverno.
Poi procediamo rispettivamente così:
Mio marito smantella l’impalcatura creata all’ingresso che ci facilita l’apertura durante l’inverno. Viene creato infatti un varco, una piccola tettoia provvisoria che permette l’utilizzo della Baita durante la stagione fredda, aprendo agevolmente il portone esterno,tenendo lontana la neve per non doverla spalare all’arrivo.
Zona particolarmente nervosa, arriva a percepire più di 2 m di neve a stagione, questo naturalmente non permetterebbe un’agilità nell’ingresso di casa.
Ciò di cui mi occupo io invece, è l’accensione dei fuochi: la temperatura rilevata all’interno è di 6°.
Prima si accende la stufa e poi il caminetto, il quale dispone di un sistema di ventilazione nell’intercapedine dello stesso, che non appena le braci scoppiettanti ne hanno riscaldato l’involucro, si procede all’accensione di una ventola che veicola l’aria fredda e la respinge calda.
Il secondo passaggio è quello dell’apertura dell’acqua.
A circa 300 m dalla Baita è posizionata una vasca in acciaio inox dalla portata di circa 1 m³ ed è proprio alla base di una piccola sorgente.
Ogni primavera, il primo abitante della contrada, si adopera per il ripristino della vasca: dopo un’accurata pulitura delle foglie ed eventuali aghi di pino che il vento ha trasportato durante l’autunno, si procede con il sistemare la canale ed il tubo che porta l’acqua nella vasca in modo da riempirne la stessa.
Una volta a livello, i tubi che da essa derivano portano l’acqua nelle rispettive case, dopodiché ognuno dovrà provvedere al ripristino del proprio impianto.
Nel mentre il sole continua a scaldare e a far sciogliere la neve che ancora resta nella zona ombrosa esposta a nord della zona.
Splendidi sono i bucaneve che in questo momento fioriscono nel prato e anche alcune genziane fanno capolino in prati verdi ed intrisi d’acqua.
Il terzo passaggio è l’alzabandiera, ovvero il posizionamento del tricolore al palo più alto come “segnale” di presenza!
L’inverno mite pur nervoso appena trascorso ha fatto sì che anche i topolini non creassero particolari danni nel terreno adiacente.
L’aria è comunque frizzante, alle volte folate di vento impetuoso ne raffreddano ancora di più la sensazione.
Il fiume che porta il nome della valle e del passo cioè il Foscagno, scorre impetuoso carico per lo scioglimento delle nevi.
Ora devo rimboccarmi le maniche e procedere con tutti i lavori di ripristino domestico, e prestare attenzione al fuoco!
Guarda le immagini qui: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.220447701327133.53902.113096265395611&type=3
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