la Madonna Bella è una splendida statua lignea presente nella Parrocchiale di Semogo.
Si racconta che i soldati reduci dalla campagna di Russia, Grecia, e Albania, per riconoscenza dello scampato pericolo e della vita salvata, e in ricordo di chi invece non ce l’aveva fatta, portarono in ricordo nella comunità la Madonna Bella.
Al termine della spedizione del 1939 in Albania, i reduci della guerra consegnarono al parroco di allora Don Giacomo, una cifra di denaro di cui non si sa con esattezza l’importo.
Il costo della statua di legno che arrivava da maestri intagliatori dell’Alto Adige, secondo diverse testimonianze, si aggirava intorno alle £ 100.000 di allora. Successivamente verso la fine degli anni ’60 i reduci di guerra, a carico loro, la fecero impreziosire, e dorarono la statua per un importo complessivo di £ 1.500.000 che per quei tempi era una cifra davvero ragguardevole.
Fu così che nacque il gruppo dei Reduci, con l’intento di celebrare una giornata particolare all’anno a ringraziamento dell’assistenza ricevuta da parte della Madonna fissando l’evento l’ultima domenica di maggio in concomitanza con la festa paesana della Madonna Bella.
I primi tempi erano proprio loro i protagonisti a portare in spalle ed accompagnare il trono della Madonna per le vie del paese trovandosi poi a fine giornata in qualche luogo a discutere e rinvangare gli atti del passato, rievocando esperienze tragiche e pesanti, date dalla crudeltà della guerra, delle sofferenze patite nel gelo della steppa russa o la scomparsa di qualche amico compagno e commilitone. Nel tempo gli elementi vennero a mancare per una serie di ragioni, da malattie oppure proprio per l’età che avanzava e non più in grado di reggere lo sforzo fatto per il trasporto della vergine, così se ne fanno carico i giovani del paese. Ancora oggi infatti la cerimonia avviene a fine maggio con il Corteo accompagnato da Stendardi e simboli sacri, dai bambini della Prima Comunione in un’aria di solennità e rigore.
Oggi si festeggia la sera del 31 maggio e non più la domenica.
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