Le Torri di Fraele in Valdidentro.
Appena oltrepassato l’abitato di Pedenosso Alto, arrancandoci lungo i tornanti nel recente asfaltati, ci imbocchiamo verso la valle che porta il nome delle torri che fanno da baluardo all’intero Contado: le torri di Fraele a quota 1930 m.
Per moltissimo tempo sono state tra i punti di forza del sistema di difesa che proteggevano il Contado in alta Valtellina dalle frequenti invasioni nemiche.
Diversi infatti erano i viandanti che attraversavano la via imperiale d’Alemagna che proprio da lì passava, rappresentavano il fronte più avanzato della difesa delle guardie Bormine che era costantemente presidiato da coloro che si occupavano della sicurezza.
Nel caso di pericolo diversi segnali di fumo venivano lanciati in modo da poter avvisare tutti coloro che erano in prossimità, fumo di giorno, fuoco la notte.
L’anno di costruzione delle medesime risale all’incirca al 1481 su volere ed opera del duca di Milano ma poi a seguito di un’invasione da parte dei grigioni vennero distrutte.
Una battaglia pesante, cruda,tra le truppe Bormine e quelle degli invasori e purtroppo malgrado tutta la buona volontà i locali non riuscirono a vincere sulla potenza dei grigioni. E forse proprio per questo scenario bellico che il Sasso che domina la parete ai piedi delle torri dove oggi si possono vedere tanti arrampicatori, ha guadagnato sul campo l’appellativo di “burrone dei morti”.
Inutile parlare di quanto le Torri di Fraele siano quelle che storicamente per la zona abbiano costituito un aspetto importante ma che siano anche le più suggestive fortificazioni visitabili: i ruderi di questo avanzamento militare che una volta erano costituite da archi e feritoie, finestre sbarrate, rappresentano ancora oggi una delle mete più visitate nella nostra VALDIDENTRO.
Si pensi che su alcuni scritti estratti dagli statuti Bormini del 1500 bisognava pagare una tassa di circa 12 denari a carico per poter transitare e accedere alla valle di Fraele.
Essendo una meta importante perché metteva in collegamento Valtellina, l’Engadina e la Germania, tutto ciò garantiva una percorrenza sicura del medesimo passo.
Si narra persino che delle traversine legnose legate alla belle meglio venivano appoggiate sul roccione del dirupo alla base delle torri e che poi venivano tolte in caso di necessità, rimosse, per rendere sicure le torri.
Si racconta inoltre che fino all’arrivo della primo conflitto mondiale attorno alle torri potevano esserci interessanti Trincee che per parecchio tempo sono state visibili e visitabili specialmente lungo il percorso che porta sulla escursione della Croce del Monte Scale.
Oggi giorno di una, restano visibili solamente dei ruderi mentre l’altra si erge, si staglia ancora verso il cielo non più a protezione del passo di Fraele bensì per simboleggiare la storia che qui si è svolta.
I lavori di messa in sicurezza dei muretti che caratterizzano i vari tornanti di accesso e la recente asfaltatura della medesima strada che porta fino oltre le torri, permette anche d’inverno di svolgere delle splendide camminate in questa valle silenziosa totalmente immersi nel silenzio nel rispetto della natura.
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