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Atleti Valtellinesi in mostra

Sono diversi gli atleti valtellinesi che si sono distinti nell’arco del tempo per le proprie attività sportive in ambito internazionale.

Troviamo ora un vincitore di gare internazionali di salto con gli sci.

Protagonista Carlo de Lorenzi che però dopo alcune vincite deve interrompere la carriera a seguito di un incidente successo lì, sul trampolino dove aveva già effettuato un salto di ben 109 m a Planica in Slovenia.

Si racconta che in quei tempi non erano molte le persone che praticavano lo sport del salto, ma addirittura lo spettacolo offerto riusciva a raggiungere anche 10.000 spettatori.

Carlo de Lorenzi nel 1949, anno che segna la sua carriera sportiva, vince il primo titolo italiano a San Moritz.

Successivamente diviene il primo a Cortina e quinto a Bormio, dove c’erano i trampolini per la preparazione sulle coste di Feleit.

Carlo, conosciuto dai Bormini come “Cirio” aveva un maestro norvegese che gli insegnava le tecniche messe a punto anche in estate sul ghiaccio dello Stelvio, arrivando ad una preparazione ottimale che lo vede vincere anche in Svizzera l’ambitissimo “premio quattro trampolini.”

Il suo record personale è di 109 metri di salto ad Oberstdorf, ma una caduta rovinosa lo ferma all’età di 26 anni e lo costringe al ritiro.

 

 

Negli anni in cui i Sertorelli e i Compagnoni facevano la storia dello sport, altri personaggi locali diedero lustro alla nostra zona.

Chiamato “Ciondolo” troviamo Giuseppe Confortola che fin da giovanissimo si mette in evidenza in campo regionale dove guadagna diversi titoli tra la discesa libera e lo slalom.

Scivolando all’incirca di 82 km/h nella discesa libera del trofeo Galassi, nel 1938 batte atleti di calibro ben più famosi, quali ad esempio lo stesso Stefano Sertorelli.

Altri successi lo vedono protagonista addirittura dietro il mitico Zeno Colò.

Malgrado si gareggi nel tempi della seconda guerra mondiale, coglie diversi successi in campo nazionale e nella coppa Fisi in qualità di miglior discesista italiano.
addirittura fa man bassa in diverse specialità nel 1947 quando vince le prove di discesa, slalom e combinata sulla terra nativa di Bormio ai Campionati Alpi Centrali, ma poi lascia l’attività agonistica dedicandosi all’insegnamento.

Lasciando il mondo agonistico nel dopoguerra si dedicò a quella professione che tanto gli piaceva di maestro di sci, vincendo il concorso emesso dalla Fisi, e a seguito della chiusura della seggiovia di Bormio, si trasferì a Scopello in Piemonte, dove fondò una scuola di sci dove gli furono affidati i ragazzi più promettenti e dove costruì un albergo.

L’impegno viene riconosciuto sia per l’insegnamento gli fa ottenere il premio di Cavaliere della Repubblica da parte del Ministro del Turismo Arezzo nel 1980, anno che lo vede “rimpatriare” a Bormio..

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