L’Acqua dell’alta Valtellina
Dai primi anni del 1900, gli abitanti di un piccolo paesino dell’Alta Valtellina hanno sempre goduto di un’acqua purissima che scorreva abbondante nel loro fiume e ad inizio secolo costruirono un acquedotto per portare questa buonissima acqua dalla fonte fino al centro del paese dell’abitato di Cepina.
All’inizio del paese c’era un grand hotel, chiamato hotel Cepina, dove medici, chirurghi e professori apprezzarono, dopo averla analizzata, le proprietà terapeutiche di quest’acqua.
Il professore nonché titolare dell’hotel Gasparre Piccagnoni, dopo i risultati, che a termine delle analisi diedero un’acqua dalle proprietà sorprendenti, capì che l’acqua di Cepina raccoglieva pareri positivi da tutte le personalità del periodo.
La voce si sparse velocemente soprattutto negli ambienti medici: si narra infatti che nel 1929 nella clinica di ostetricia e ginecologica dell’Università di Torino, il direttore descrivesse l’acqua oltre ad essere gradevole al bere, facile alla digeribilità e diuretica, aveva dei poteri vantaggiosi nei disturbi uricemici.
Un altro collega, il Dottor Mantovani, scrisse che l’acqua non solo era tra le più potabili ma anche piena di virtù terapeutiche; dello stesso parere il Dottor Boni nel 1931 definì l’acqua una delle più digeribili e migliori d’Italia e all’estero.
Il termine Levissima si dice venga riconosciuto dal vescovo di Como, il monsignor Alessandro Macchi, in quanto durante una sosta nella parrocchia di Cepina negli anni ’30, il prelato sentendo parlar bene di quell’acqua la volle assaggiare, e dopo il primo sorso si narra che disse: È ottima, leggera, levissima ! Così nel 1936 il dottor Piccagnoni ottenne la concessione dell’utilizzo della sorgente come acqua minerale e naturale.
Da quel giorno tutti possono usufruire del potere e del patrimonio dell’acqua minerale Levissima
I pareri degli istituti chimici delle Università:
ottima acqua da tavola. “In base alla relazione farmacologica prodotta il 28 febbraio 1961 si dichiara quanto segue: l’acqua della Sorgente S. Maria della località Valle del Prete in frazione di Zola di Valdisotto (Sondrio) è un’acqua oligominerale (bicarbonato – alcalino terrosa) che nelle prove condotte in questo Istituto si è dimostrata ottimamente tollerata nell’uomo e negli animali di laboratorio e dotata di attività eccito – diuretica evidente nell’eliminazione renale dell’acqua e soprattutto in quella del sodio. Per le sue caratteristiche e la cospicua leggerezza rappresenta un’ottima acqua da bibita indicata per le proprietà antitossiche, anticatarrali e modificatrici del ricambio (diatesi urica e ossalica, calcolosi urinaria, ecc.)” (Prof. S. Gaiatto, direttore Istituto di Farmacologia Università di Ferrara, Ferrara 28 febbraio 1961).
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