Il Giro della Stella
E’ ancora una delle tradizioni più diffuse nei paesi dell’Alta Valtellina: i Re Magi, ovvero dei ragazzi volontari portano di casa in casa la Stella portatrice di luce, accompagnando il tutto con canti e Nenie Natalizie.
Una tradizione molto antica che simboleggia il viaggio dei re magi; con la stella a cinque o sei punte, realizzata in modo artigianale, pesante, retta da un’asta che permette il trasporto agli stellari. Purtroppo non si sa quanto sia nata questa usanza di passare di casa in casa, sappiamo solo che è un’usanza molto antica presente in alcune aree alpine.
La cosa più bella è che a essere artefici di questa manifestazione sono dei ragazzi giovani che raccolgono la testimonianza da quelli più grandi, anno dopo anno.
Sappiamo quanto la religione ha segnato le attività dei paesi alpini: gli scritti del passato raccontano che i Re Magi visitavano solo in tre sere il paese di Premadio, e se arrivavano il giorno sbagliato, trovavano le case chiuse e le persone deluse!
Mentre in altri paesi dell’alta Valle non c’era un calendario preciso: la partenza dei tre baldi giovani era all’imbrunire quindi all’incirca alle 17:00 e finiva alle 23.00.
Ogni giorno si ipotizzava un itinerario che vedeva le persone chiuse a chiave dentro la propria abitazione: fatto praticamente inusuale per la nostra zona.
Non c’era televisione, non c’erano svaghi e abitualmente le persone stavano in casa attorno al focolare sempre più spesso intente nella preghiera e nella recita del Santo Rosario.
I più affascinati da questo evento erano i bambini: vedevano l’arrivo di questi tre uomini di nero vestiti, bardati con grande mantello di lana pesante che li riparava dal freddo.
Pesanti scarponi ricoperti dalle calze che servivano per tenere lontana la neve che inevitabilmente si trovavano calpestare sul percorso.
Si apprestavano fuori gli usci di casa, intonavano alcune strofe delle canzoni di Natale,e a discrezione del padrone di casa che voleva godere di questo concerto gratuito, girava la chiave nella toppa della porta e veniva aperta.
Lo scopo del giro della stella era di raccogliere una questua che veniva poi consegnata al sacerdote; ai tempi più remoti non c’erano soldi se non pochi pochi spiccioli che venivano dati come dote per Gesù bambino, molto più spesso i doni erano in natura si raccoglievano infatti uova, segale, farina, lino e stoffa.
I miei ricordi di ragazza vedevano l’arrivo di re Magi con trepidazione, era un’eccezione che si restava svegli nell’attesa dell’arrivo della stella.
Il calendario dei re Magi veniva letto durante la messa domenicale in modo che la popolazione stesse vigile per l’arrivo degli stellari che cantavano fino alle 23.00 pur di riuscire a passare nelle case di tutti e rigorosamente si muovevano a piedi.
Portando uno il peso della stella che era in metallo con dei vetri colorati animati da delle piccole lampade, l’altro portava il sacco della questua ed infine l’ultimo che si alternava gli altri.
Spesso si soffermavano per qualche chiacchiera con il mio papà il quale serviva loro un accogliente bicchiere di vino che serviva per far fronte alla serata e al freddo pungente di quegli inverni.
L’arrivo della tecnologia e dei citofoni ha messo fine un po’ all’entusiasmo che si creava per l’attesa, infatti hanno dovuto anch’essi adeguarsi allo schiacciare il bottone.
Ma la tradizione rimane la stessa: cantano alcune strofe sulle scale piano per piano, poi si apre la porta si fa una donazione ora non più in natura con farina e uova ma in soldi che vanno poi gestiti dalla parrocchia.
Oggi i re Maggi sono dotati di splendidi costumi molto simili a quelli che vediamo nell’Oriente e presenti proprio nei presepi, turbanti, nastri dorati, mantelli rossi, gialli e verdi che li identificano ancora oggi sulle strade del paese che con la loro stella percorrono rigorosamente a piedi.
Ricordo i miei bimbi a tre anni, che alla prima vista dei re magi si persero in un pianto pauroso e ininterrotto poiché piccoli per capire l’importanza di questa tradizione che ci segna invece da tantissimi anni.
Tradizione che mi piace raccontare a tutti turisti che in questi giorni si fermano in ufficio, ai quali spiego l’importanza e la tradizione di questo bellissimo gesto.
Da qualche anno a questa parte c’è un evento che raggruppa tutti gli stellari dell’alta Valle in una giornata dove si confrontano e dove i canti natalizi vengono proposti da tutti coloro che hanno portato un messaggio benaugurante nelle case dell’alta Valtellina.
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